I DOVES SBAGLIANO POCO, MA NON BASTA
Bologna, 11 maggio – Si chiude con un match in notturna la stagione dei Doves che nell’ultimo match casalingo
incontrano gli Alligators Rovigo. La compagine bolognese, nell’occasione senza Bardelli che tanto bene aveva
fatto nella partita di sabato scorso, deve affidarsi nuovamente al qb Giacomo Vanni. Il kickoff ad opera dei Doves
porta in campo l’attacco rodigino che non va oltre le 30 yards nel campo delle colombe, prima di lasciare il posto
all’offense bolognese. I problemi si ripetono anche per la formazione di casa che, dopo tre incompleti di seguito,
si trova costretta ad accomodarsi in panchina. Dispiace pensare che, fino a quel momento, l’asse Vanni(11) –
Tassan(33) aveva portato a 20 yards di guadagno su corsa e 15 con un solo lancio per Marco ‘Grinta’ Guidi.
Posizionato di poco entro la propria metà campo, l’offense Alligators si rimette alle corse del numero 6, che
macina yards senza che la difesa bolognese riesca a interrompere il drive. L’impensabile accade dopo un lancio
di una trentina di yards ad opera del qb rodigino che manda in touchdown il numero 3 degli Alligators. Extrapoint
is good. 0-7.
Il secondo drive dei Doves è segnato da una faticosa lotta, corsa dopo corsa, yard dopo yard, ad opera di un
infaticabile Tassan, fino a questo momento il più in palla dei suoi. Non altrettanto bene la guardia sulla linea di
scrimmage che per ben due snap di seguito si fa infilare dai linebackers avversari, che portano in sequenza due
sacks direttamente su Vanni, che perde la traccia dei ricevitori. L’attacco dei Doves ha ora bisogno di accendere
una luce e l’interruttore lo trova Tassan che, con una prova atletica degna di un americano, trasforma il primo
down partendo dalle proprie 15 yards e correndone 50, per poi essere fermato a veramente, veramente poco dal
touchdown. A questo punto Vanni alterna alla corsa sia il numero 33 che il 21, Bergamini, i quali infilano la difesa
Alligators tre volte. Ed ecco che, a 10 yards dalla end zone avversaria, contro ogni previsione, Vanni lancia, col
numero 9 Guidi che non manca l’appuntamento con il touchdown. Extrapoint no good. 6-7. Nel frattempo sul
Bernardi si abbatte un temporale violentissimo che complica notevolmente le cose. Gli Alligators, in versione
testuggine, dopo aver corso per 30 yards nel campo dei Doves, si riportano avanti entrando in otto nella endzone.
Una coesione manifesta da cui prendere spunto, in questo caso. Extrapoint is good. 6-14. Si arriva alla metà della
partita con i Doves in difficoltà: il touchdown subito immediatamente dopo essere stati a un passo dal pareggiare
i conti innervosisce un po’ tutti e la palla è scivolosa per via dell’acquazzone. Fortunatamente l’ingresso in campo
per la seconda parte del match non avviene sotto la pioggia, ma il campo umido rende veramente insicuro affidarsi
ai lanci e, con le corse, entrambe le difese sembrano aver preso le misure. Si alternano quindi due drives a testa,
nell’ultimo dei quali Vanni elude un blocco con un piglio da fuoriclasse, poco prima di aver scovato Tassan, in
versione ricevitore. Dal settimo drive, tuttavia, Vanni si affida sistematicamente ai lanci e Guidi, più partecipe
nell’azione rispetto al primo tempo, trascina le colombe a due primi down. Palla persa, poi, in favore degli
Alligators e recuperata subito con un intercetto di Vanni al drive successivo. L’atmosfera si fa più nervosa: non
si trovano vie né da una parte, né dall’altra e a poco servono le yards guadagnate dal trio Tassan – Guidi –
Bergamini, dal momento che la pioggia ha ricominciato a scendere e la palla scivola dalle mani di chiunque. La
difesa Doves è quella messa maggiormente alle strette, ma resta a galla grazie anche alla prestazione maiuscola
di \Boccioletti vera ancora di salvataggio e autore di un bloccaggio che fa trattenere il fiato al tifo di entrambi le
squadre. “Non si passa”, dice. Ci avviciniamo allo scadere e qualcosa di inspiegabile accade. Al nono drive per i
Doves la linea di scrimmage è sulle 15 yards. Un campo intero da attraversare e solo due minuti per farlo. Prima
Tassan, 13 yards, poi Bergamini, altre 5. La sensazione che non sia ancora finita si fa strada in ciascun giocatore
dei Doves, ma anche degli Alligators, che a seguito di tre falli si ritrovano a difendere le ultime 30 yards prima
della propria endzone. Il numero 9 Doves è detto ‘Grinta’, nomen omen, perché al quarto tentativo e sei da correre
riceve un lancio da 15 yards sotto l’acqua incessante che ha dell’eroico. Ora il Bernardi si scalda e negli ultimi
secondi prima della fine, i Doves accarezzano l’overtime e, probabilmente, anche la speranza di disputare i
playoff. A 15 yards dalla endzone Alligators, Vanni commette tre incompleti di fila. Sembra finita, ma è a quel
punto che il quarto tentativo si rivela vincente. 20 yards di lancio, Guerra, numero 13, un po’ in ombra fino a quel
momento, mette le ali, letteralmente, e sale fino a 2 metri di altezza per prendere la palla che varrebbe una
potenziale trasformazione da due. Ma il gioco viene interrotto per un fallo in attacco. L’azione si ripete ed è sack
sul quarterback bolognese. Fine del match.
Termina qui la stagione dei Doves, immeritatamente per quanto visto nel weekend, ma con tante cose da
aggiustare in vista del futuro. Ripartiamo dalle cose belle e spettacolari, che di quello abbiamo bisogno per sentirci
al posto giusto, dalla grazia che contraddistingue il nostro animale totem, dalla fierezza con la quale si distingue
dagli altri abitanti del cielo. Ripartiamo da noi, anzi, dalla migliore versione di noi.